Gli operai esistono ancora?
Riveduto stasera dopo anni La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, 1970. Volonté strabiliante, il più grande attore che l’Italia abbia mai avuto. Ma anche gli altri, i caratteristi, le spalle… e la scenografia di Dante Ferretti dettagliata fino alla maniacalità (le quattro sveglie della famiglia operaia…)… e la complessità vera e credibile della questione politica, senza manicheismi (fu un film comunista contestato dalla sinistra)… Qualcuno ci spiega cosa è successo in quarant’anni al cinema italiano? Perché gli attori sembrano sempre intenti a far collimare la soap-opera con la pubblicità, il ghigno con la melassa? Perché la complessità politica è stata inzuccherata con le caricature elementari del Caimano o del Divo? Perché, infine, la cinepresa, che con questo film vi era entrata la prima volta, è uscita definitivamente dalla fabbrica? Non ci sono più fabbriche? Il problema del lavoro alienante non esiste più? Non c’è più gente che entra a lavorare col buio del mattino presto ed esce col buio della sera? Non ci sono più gli infortuni sul lavoro? Gli operai esistono ancora? E perché non lo racconta più nessuno al livello di questo grandissimo film?