Trenta domande difficili
Il questionario Proust sanno tutti cosa sia, e lo lasciamo per un’altra volta. In una biografia dell’amato Pierre Louÿs (quella di Jean-Paul Goujon, pagina 25) trovo invece un piccolo gioco di società intitolato Trente questions difficiles. Proviamo? Proviamo.
1 – Cos’è la bellezza? Il punto d’incontro fra un canone di armonia sottratto alle leggi del tempo, e la più estrema percezione di fuggevolezza temporale, di transitorietà.
2 – Qual è la più bella delle arti? La musica. Le altre ci provano.
3 – Qual è il capolavoro dell’arte? Le nozze di Figaro di Mozart, la cosa più alta e perfetta che l’umanità abbia prodotto in tutta la sua storia.
4 – Qual è il capolavoro dello spirito? Donare la vita senza pretendere nulla in cambio.
5 – Quale poeta leggete di più (mantengo il vous francese, sono così francesi queste domande)? Goethe.
6 – Quale prosatore maggiormente amate? Goethe, Flaubert, Maupassant, Proust, Dostoevskij. [Lo so che è banale, ma lo è la domanda…]
7 – Con tre quadri componete un museo. Le filatrici di Velázquez al Prado, il Ritratto della famiglia reale di Goya sempre al Prado, la Deposizione di Tiziano all’Accademia di Venezia.
8 – Un museo di tre statue. Il busto di Nefertiti a Berlino, il pugile di Lisippo a Roma, una delle Veneri dell’artista più perverso mai esistito, Antonio Canova.
9 – Un repertorio di tre opere. Oltre alle Nozze di Figaro, Fidelio e Parsifal. (Che belle le epoche in cui si poteva fare una domanda simile…)
10 – Un programma di tre opere sinfoniche. Debussy, Prélude à l’après-midi d’un faune; Beethoven, Sinfonia n. 2; Stravinskij, Le Sacre du printemps. (Non sono i miei tre pezzi preferiti in assoluto, forse, ma compongono un programma perfetto)
11 – Una biblioteca di tre romanzi. Madame Bovary, L’idiota, la Recherche (più o meno).
12 – Quale leggenda preferite? Il mito di Orfeo ed Euridice. Solo un essere insensibile o un fanatico religioso sarebbe riuscito a non guardare indietro.
13 – Quale vita umana ammirate? Quella di chiunque sappia perdonare non per debolezza ma per nobiltà d’animo.
14 – Qual è il capolavoro della natura? La luce.
15 – Qual è il colore più bello? Senza paragoni, il blu. Senza il blu la vita non ha senso.
16 – Quale odore preferite? Quello della nuca della donna desiderata.
17 – Citate un fiore. Le ninfee. Non vanno nemmeno innaffiate.
18 – Una pietra preziosa. Rispondo come P.L.: il diamante, che è la luce.
19 – Un animale. Il colibrì.
20 – Quale tipo d’uomo ammirate? L’unico uomo da cui ho tratto una vera fascinazione aveva 90 anni, aveva vissuto tutto e possedeva il dono di una conversazione sublime.
21 – Quale tipo di donna ammirate? La donna fredda, che non dà confidenza, che non transige sulla propria femminilità e sul sense of humor.
22 – Quale nome scegliereste? Al femminile Silvia, Constanza, Malvina. Al maschile il mio.
23 – Qual è il più bel nome del mondo? Le sette sillabe (nome e cognomi) della donna che amo.
24 – Qual è il movimento più grazioso? Una bella donna che lancia leggermente in alto una palla camminando, e la lascia ricadere muovendo lentamente le dita.
25 – Qual è l’oggetto di moda più grazioso? Certi godemichet di cristallo che rassembrano statue di Brancusi.
26 – Definite l’amore. Lascio la risposta alle palpitanti anime “cerulee” o “graffiate” che leggono Coelho, apprezzano Baricco e stillano “rugiada”.
27 – Siete felice? Sempre. La felicità, diceva Maupassant, non è una cosa allegra.
28 – Dov’è la felicità? In certe improvvise e inesplicabili scosse di consapevolezza che sono vivo e che è la mia ultima occasione.
29 – Quale influenza planetaria subìte? Ovviamente Saturno.
30 – Come vi rappresentate il Paradiso? Un mondo senza musica di sottofondo nei taxi e nei ristoranti, abitato da ninfe che non scrivono poesie.
(La foto, manco a dirlo, è dell’inarrivabile André Kertesz)