Una donna
1928 – Il 9 novembre nasce a Newton, nel Massachusetts, una bambina di nome Anne Gray Harvey, in una famiglia alto-borghese, rigida e disciplinata. Il padre è un industriale. Ha il vizio del bere ma è cosa di cui non si può parlare. Non è certo che i genitori abbiano abusato della bimba, ma è un dubbio che Diane Middlebrook, biografa di Anne, solleva.
1932 (4 anni) – Nasce a Boston, a una ventina di chilometri da dove è nata Anne Harvey, Sylvia Plath, in una famiglia piccolo-borghese.
1946 (17 anni) – Anne è una ragazza splendida, dallo sguardo chiaro e penetrante. Frequenta la Garland School con modesti risultati. Fa la modella per lʼagenzia Hart di Boston. Colleziona avventure sessuali.
1948 (19 anni) – Lascia improvvisamente il fidanzato del momento e sposa un commerciante, Alfred Muller Sexton, detto Kayo. La cerimonia ha luogo in North Carolina, lontano dai genitori. Il telegramma a casa recita: “We Had Sweetest Possible Wedding and Honeymoon”. Kayo cerca di creare per lei la più solida e confortevole delle vite. (Anni Cinquanta in America: lo zenith delle vite solide e confortevoli). Anne è legata al marito ma lo tradisce continuamente con molti uomini. Seguita a lavorare come modella.
1953 (24 anni) – Nasce la figlia Linda.
1954 (25 anni) – Primo episodio maniacale. Diagnosi di malattia maniaco-depressiva (disturbo bipolare). Anne aveva già consultato psicologi e psichiatri negli anni precedenti, ma non aveva ancora manifestato comportamenti rivelanti una dimensione psicotica.
1955 (26 anni) – Nasce la figlia Joyce. Crollo nervoso. Numerosi ricoveri ospedalieri. Iniziano i tentativi di suicidio. Durante le assenze del marito, episodi di abuso dei figli (rivelati durante la registrazione di sedute psicoterapeutiche, nastri cui Diane Middlebrook ha avuto accesso). Terapia psicoanalitica e ipnosi con il dottor Martin Orne, cui confida la propria identità di “prostituta”, capace soltanto di eccitare i maschi e farli sentire sessualmente potenti. Il dottor Orne le suggerisce di scrivere poesie per esprimere ciò che ha dentro, come metodo terapeutico.
1957 (28 anni) – Anne, che ha una scarsa scolarizzazione ma legge tutto il possibile, da disordinata autodidatta, incomincia a scrivere versi adoperando metri, strutture lessicali e ritmi classici. Frequenta circoli letterari e scuole di scrittura creativa a Boston. Eʼ allieva di Robert Lowell, anchʼegli nato a Boston, di undici anni più vecchio di lei: il padre della confessional poetry. Conosce Sylvia Plath, diventano amiche, bevono Martini presso il bar del Ritz-Carlton, chiacchierano di amanti (ma Sylvia è una dilettante rispetto a Anne, e ne è gelosa) e di suicidio. Anne è più bella di Sylvia, più ricca, più elegante e curata (Sylvia fatica a lavarsi, soprattutto i capelli, e ha la pelle grassa), più spregiudicata con gli uomini, più forte e incisiva come poetessa (il talento di Sylvia maturerà tardi). “Molto spesso, Sylvia e io parlavamo a lungo dei nostri primi tentativi di suicidio; a lungo, nei dettagli, e li svisceravamo mangiando patatine fritte”. In questo periodo, la vita sessuale di Anne è quella di una ninfomane.
1959 (30 anni) – Morte dei genitori.
1960 (31 anni) – Esce il primo libro di poesie di Anne Sexton, To Bedlam and Part Way Back. Viene molto ben accolto. Eʼ lʼinizio di una carriera folgorante nel mondo delle lettere. Anne diviene famosa, ricercata, commentata, discussa. Riceverà infiniti premi (tra cui il Pulitzer), attestati, lauree honoris causa. Grazie al lavoro di poetessa e alle pubbliche letture delle proprie opere, guadagnerà molto, e saprà gestire con talento di business woman la propria figura sociale. (Nel 1960 esce anche The Colossus di Sylvia Plath, che morirà fra difficoltà economiche e rifiuti da parte degli editori).
1963 (34 anni) – Sylvia Plath si suicida a Londra, a 30 anni, con la testa nel forno e il gas aperto, lasciando spalancata la finestra della camera dove dormono i bambini.
1964 (35 anni) – Mentre trionfa come autrice, Anne sprofonda sempre più nella malattia maniaco-despressiva. Alterna periodi di disperazione (e anoressia) a periodi di bulimica voracità sessuale. Le sue avventure erotiche non si contano, mentre si moltiplicano i tentativi di suicidio. La facciata esteriore è sempre impeccabile: Anne è una donna stupenda, elegantissima, perfettamente truccata e inastata sui tacchi a spillo (che durante le performances come poetessa si toglie in scena, leggendo a piedi scalzi). Numerose fotografie in varie parti del globo, da Capri allʼAfrica, ne testimoniano lʼincarnazione del glamour. Diversi video (alcuni si possono vedere su YouTube) la immortalano mentre legge, conversa, gioca col cane e coi bambini, scherza e flirta con lʼintervistatore. Ma dentro è una donna marcia. Avvia una terapia psicoanalitica con un medico il cui nome resta coperto dal segreto per evitarne la radiazione dallʼalbo, perché i due intrattengono una relazione sessuale.
1968 (39 anni). Fonda il gruppo rock Anne Sexton & Her Kind. Concerti e letture di poesie in tutta lʼAmerica, fino al 1971. Grande successo, anche se Anne ha sempre paura prima di andare in scena, e riesce a vincerla solo con lʼalcool.
1971 (42 anni). Incontenibile piena creativa. I temi della sua arte, la sessualità, lʼadorazione di Cristo e il senso religioso, il flusso della propria vita emotiva e psicologica, inondano la poesia di Anne. Il suo comportamento compulsivo è ormai incontrollabile: è violenta, isterica, va a letto con chiunque le sorrida, si rende insopportabile a tutti coloro che la amano, dal marito agli amici. I figli vengono mandati in boarding schools e colleges per tenerli lontani dalla madre. Lʼabuso di alcool e psicofarmaci diventa sistematico. Eʼ sempre più sola e depressa.
1974 (45 anni). Ultime, trionfali performances come poetessa. Sempre seduttiva, sensuale, avvolta in abiti cremisi, con la sigaretta in mano e la voce calda e profonda, viene salutata da una standing ovation presso il Goucher College nel Maryland, allʼinizio di ottobre. Il 3 ottobre torna a Boston: anziché attenderla in classe (la Sexton è professore alla Boston University), i suoi studenti la accolgono e la festeggiano allʼaeroporto. Il 4 ottobre ha un lunch con una vecchia amica, la poetessa Maxine Kumin. Tuna sandwiches e vodka. Conversazione piacevole e rilassata. Anne torna a casa, dove è sola. Telefona allʼuomo con cui sarebbe dovuta uscire la sera, per rimandare lʼappuntamento. Beve altra vodka, si toglie tutti gli anelli (la sua passione sono i rubini), prende dallʼarmadio una pelliccia della madre, vi si avvolge e va in garage: ha una Cougar vintage, del 1967. Eʼ una giornata splendida come ne regala lʼautunno nel New England, quando il foliage trasforma la natura in ondate rosseggianti. Lʼaria è fredda e limpida. Anne chiude la porta del garage, sale in macchina, accende la radio e il riscaldamento, avvia il motore. Lʼambiente viene saturato dal gas di scarico. Anne muore.
When man
enters woman,
like the surf biting the shore,
again and again,
and the woman opens her mouth in pleasure
and her teeth gleam
like the alphabet,
Logos appears milking a star,
and the man
inside of woman
ties a knot
so that they will
never again be separate
and the woman
climbs into a flower
and swallows its stem
and Logos appears
and unleashed their rivers.
This man,
this woman
with their double hunger,
have tried to reach through
the curtain of God
and briefly they have,
though God
in His perversity
unties the knot.